Faenza turismo

Faenza turismo in aumento
Una vera e propria ‘industria’ capace di generare nell’ultimo anno un fatturato pari a 23 milioni di euro: il turismo non è più un asset secondario dell’economia faentina e, a testimoniarlo, sono i numeri in costante crescita, sia di arrivi che di presenze, negli ultimi cinque anni. Dal 2013 al 2018 le presenze turistiche nel territorio faentino sono aumentate del 23%, toccando quota record nell’ultimo anno con 267.987 pernottamenti. In pratica, ai quattro turisti che arrivavano nel 2013 per ammirare le bellezze del Mic o di Palazzo Milzetti, se n’è aggiunto un altro, convinto che Faenza fosse la meta giusta per trascorrere parte delle proprie vacanze; oppure una famiglia ha deciso che valesse la pena ‘spendere un giorno in più’ nella città delle ceramiche. E sono numeri che fanno la differenza: solo nel 2018 – tra pernottamenti e spese sul territorio – si è registrato un fatturato prodotto dal turismo pari a 23 milioni e 171mila euro. Di questi, il 60,3% è direttamente riconducibile alle strutture ospitanti (13 milioni e 974mila), ma il resto viene speso sul territorio: ristoranti, shopping, musei. E non tutti i turisti sono uguali: c’è il turista straniero che arriva per motivi di svago e spende oltre 80 euro in una giornata e chi invece è un turista della terza età che vuole solo rilassarsi in una struttura convenzionata e spende solo lo stretto necessario.
Faenza turismo per svago, si spende di più: su di loro punterà IF nei prossimi anni
I dati del turismo faentino sono stati presentati da IF, Imola Faenza tourism company in uno studio realizzato in collaborazione con Jfc di Massimo Feruzzi. Considerando tutte le tipologie di turisti – da quelli sportivi a quelli appassionati d’arte fino a quelli legati a motivi di business -, il valore medio di presenza giornaliera è di 86,46 euro (i turisti faentini spendono due euro in più al girono rispetto a Imola). A livello di presenze e venendo più nel dettaglio: ceramica, arte e motivi di business sono le motivazioni maggiori che attraggono i turisti a Faenza: un turista su quattro arriva presso strutture già convenzionate, il 21% per motivi legati alla ceramica e agli eventi; il 20% per meeting, business e fiere. Ma il settore più redditizio in termini di fatturato è invece il leisure (vacanza di svago) con 4,5 milioni di euro, seguito da ceramica (2,7), enogastronomia (2,4), termale (2,1), fiere (1,6) e da terza età (1,5). La presenza media di soggiorno è di 2,6 notti (che arriva a 2.9 per gli stranieri), superiore all’area imolese (2,1). Meno redditizie invece le presenze legate allo sport e alla terza età: questi ultimi decidono di spendere non più di 34 euro al giorno. Interessante anche il dato sui turisti che soggiornano a Faenza per partecipare alle attività legate all’autodromo di Imola: un turista al tempo stesso esigente ma che spende per una camera quasi 100 euro.
La ceramica ha portato a Faenza 2,7 mln di euro
In media, un turista che viene a Faenza per motivi legati alla ceramica porta in dote un ‘tesoretto’ di 64,60 euro per la presenza e 98 per il soggiorno in camera.Ma quando si riempie Faenza di turisti?Il mese top nel 2018 è stato settembre (15.891 presenze, dove sicuramente ha contato il fattore Argillà), quello più negativo dicembre (9.372, -1,8%). «Il 2018 è stato un anno straordinario, e non è stato un anno casuale, ma frutto di un percorso portato avanti in sinergia con IF – spiega l’assessore alla Cultura Massimo Isola – In tema di grandi eventi, nel 2019 abbiamo concluso da poco l’Europeo di lotta greco-romana, e avremo a settembre i Campionati nazionali sbandieratori. La cosa importante è però che stiamo trovando un’autosufficienza turistica rispetto al grande evento testimoniata da cinque anni di crescita. I dati si stanno stabilizzando e si stanno creando buoni legami con altri Paesi europei. Cresce la permanenza in città e aumenta la qualità ricettiva: questa per me è condizione minima per crescere. Se l’offerta ricettiva non si rinnova è impossibile pensare di crescere, anche a fronte di progetti culturali. In questi anni sia le strutture alberghiere sia extra-alberghiere hanno fatto importanti investimenti».
Faenza turismo e non solo …. Gli arrivi nella Romagna Faentina sono cresciuti del 68%, Faenza in crescita da 5 anni
Comune per comune, gli arrivi si rivelano nel 2018 ovunque in aumento, tranne che a Brisighella, dove si è registrata una flessione del 2,2%, anche per via dell’assenza di disponibilità delle terme. Faenza guida con 60.338 (+5,1% sul 2017) davanti a Riolo Terme con 17.730 (+5,3%). In generale alti gli incrementi negli altri comuni dell’Unione Romagna faentina (+68%). Anche per quanto riguarda le presenze l’aumento nel 2018 è significativo sia relativamente agli italiani (+6,2%), sia agli stranieri, che crescono in maniera ancora più netta: +15,6%.
Faenza Turismo straniero: dopo i tedeschi, cresce la voglia di Faenza nel Nord Europa
Ma chi è il turista straniero che arriva a Faenza? Spesso è tedesco, o del nord Europa, che si ferma in città a settembre per tre notti per toccare con mano la famosa ceramica faentina oppure per godersi un breve soggiorno gustando il meglio dei prodotti locali. E tra uno spritz al bar, una visita al Mic e la cena al ristorante spende in media 60 euro al giorno. Lo studio di Jfc ha permesso di delineare il profilo del turista straniero che sceglie Faenza tra le tante mete proposte. L’11,8% delle presenze arriva dalla Germania, e a seguire troviamo Francia, Regno Unito, Romania e Olanda. Nell’ultimo anno sono cresciuti in particolare i turisti inglesi, francesi e olandesi; e su questi IF vuole puntare nei prossimi anni. In calo invece i turisti russi e cinesi.
Faenza turismo fonte: https://www.ilbuonsenso.net
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